La difesa del Made in Italy è una nostra battaglia. Dico nostra perché è evidente il muro che il governo e i partiti alzano di fronte alla nostre proposte, volte a difendere le nostre eccellenze.
E’ successo troppe volte:
Dalla mozione votata e mai applicata per la trasparenza nelle etichette alimentari, alla proposta di legge anti-contraffazione, fino alla richiesta di uno studio per conoscere le conseguenze del TTIP, l’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti.
Questi sono solo alcuni degli strumenti contenuti nel kit ‘salva-made in Italy’ del M5S per tutelare l’agroalimentare italiano. Il kit è pronto per l’uso ma il Governo lo ignora, preferendo abbandonarsi a proclami e passerelle nella vuota vetrina di Expo. E pensare che l’insieme di soluzioni, già formulate da tempo, potrebbe fornire all’Esecutivo la risposta alla petizione sul #veromadeinitaly
Ve ne elenco alcune: il M5S ha impegnato il Governo ad adottare misure per rendere nota nell’etichetta alimentare non solo l’origine ma anche la tipologia degli ingredienti, come ad esempio l’obbligo di specificare la presenza di Ogm. Il provvedimento pur essendo stato approvato in Aula, finora non è mai stato attuato dall’Esecutivo. Abbiamo presentato anche una proposta di legge volta a ripristinare le misure penali che puniscono la cosiddetta ‘fallace indicazione’ delle merci che entrano nel mercato italiano. Ma l’Aula non l’ha approvata, evidentemente troppo interessata a difendere la contraffazione.