Delocalizzazione, ritardi nei pagamenti da parte della PA e necessità di leggi che non difendano le lobbies ma portino vantaggi alle piccole e medie imprese. Sono alcuni dei punti che Mattia Fantinati toccherà domani nel suo interventi sul palco del Circo Massimo. Unico tra i deputati veneti, Fantinati sarà nella rosa dei dieci rappresentanti del Movimento Cinque Stelle scelti per parlare alla platea, insieme tra gli altri a Di Battista, Di Maio e Fico. Ex imprenditore emigrato per un periodo all’estero, in Germania, componente della X Commissione Industria, Commercio e Turismo, il deputato è stato chiamato per intervenire sul tema delle Pm. “Non punterò il dito contro quello che sta facendo (o non facendo) l’attuale governo”, spiega Fantinati a poche ore dall’appuntamento, “con i miei colleghi ho scelto invece la linea propositiva: cosa serve alle Pmi per superare questo lungo periodo di crisi e tornare ad essere competitive? Partirò da questa domanda per illustrare una serie di proposte”.
“Parlerò quindi dalla delocalizzazione in Paesi dove il costo del lavoro è addirittura superiore, ma dove c’è uno Stato che aiuta le imprese. E poi di infrastrutture: la prima su cui investire è la banda larga. Prendiamo l’esempio della Lettonia, che è tutta cablata, ed è un importante polo attrattivo per le grandi imprese straniere tecnologiche. Non solo, è il Paese con il più alto numero di startup pro capite. Questo significa investire nel futuro. Da quanto sono in Parlamento ho fatto molte proposte per le Pmi, e ottenuto anche diversi successi: dai finanziamenti pubblici che non possono essere dati ad imprese che delocalizzano, alla legge sull’Irap, fino all’emendamento secondo il quale chi vanta crediti dallo Stato li può compensare con le cartelle esattoriali. Per fare buone leggi servono due cose”, conclude Fantinati, “capacità di ascoltare i tecnici del settore e imprenditori, ed esser liberi da lobbies e vincoli”.