Il 19 febbraio 2016 a Milano, nella sede del Parlamento Europeo a Palazzo delle Stelline (Corso Magenta 59), fra le 10.30 e le 12.30, si svolgerà una conferenza riguardo ai possibili effetti della concessione dello status di economia di mercato alla Cina (tema noto in inglese come Market Economy Status o MES Cina).
Per dare il via ad un serio confronto su questa delicata quanto complessa vicenda, l’On. David Borrelli, Co-Presidente del Gruppo EFDD a Bruxelles ha deciso di organizzare una conferenza di taglio istituzionale riguardo alla possibile attribuzione del MES.
Questo tema, che da diverse settimane domina l’agenda delle istituzioni europee, “sbarca” così nel dibattito italiano, coinvolgendo il mondo delle istituzioni, dell’economia e delle professioni. Questa, in sintesi, sarà la dinamica della conferenza del 19 febbraio, che vedrà riunite figure politiche (gli Eurodeputati David Borrelli del Movimento 5 Stelle, Salvatore Cicu di Forza Italia e Nicola Danti del PD), rappresentanti di categorie produttive (Assolombarda, Federacciai, Assocarta e Federlegno) oltre allo studio legale NCTM, che da anni segue le evoluzioni del mercato cinese. Modera l’on. Mattia Fantinati
La finalità della conferenza è duplice, ovvero dare inizio ad un confronto aperto ma puntuale con le categorie produttive sul possibile impatto del MES Cina, ma, allo stesso tempo, informare i cittadini e tutti gli interessati dell’attuale stato di fatto di questo complicato dossier.
A dicembre 2016, infatti, l’Unione Europea si troverà ad affrontare delle importanti scadenze riguardo alla eventuale concessione del MES alla Cina, con un impatto che va ben oltre il piano formale o giuridico: attualmente fonti sindacali e di think tank terzi ipotizzano perdite di svariate centinaia di migliaia di posti di lavoro in Italia, soprattutto nei settori più importanti del comparto produttivo nazionale, quali siderurgia, meccanica, chimica, ceramica, bulloneria, carta, calzature, biciclette, tessile ed arredo.
Lo scopo della conferenza del 19 febbraio, quindi, è di far luce sulle molteplici implicazioni del MES Cina, partendo dai problemi giuridici ed analizzandone poi le implicazioni politiche, economiche e produttive, sia in ambito italiano che europeo. L’impatto del MES sulla nostra economia, ancora non pienamente affrontato dalla Commissione Europea, è notevole, ragione per la quale occorre affrontare il tema in modo sistematico, omnicomprensivo e aperto, e senza prendere provvedimenti affrettati che potrebbero rivelarsi irreversibili e fortemente negativi per l’economia italiana. Sarebbe altrettanto sbagliato prendere una decisione politica di questa portata senza una adeguata consultazione delle categorie professionali ed industriali impegnate nei settori più colpiti, nonchè degli stessi cittadini e consumatori.
I dati raccolti dall’incontro del 19 febbraio confluiranno poi in un report che oltre 40 parlamentari europei di dieci nazioni diverse intendono sottoporre direttamente alla Commissione Europea nei prossimi mesi, per poter avviare una riflessione appropriata e approfondita riguardo al MES per la Cina anche in sede europea.